Yin Yoga: l’arte della resilienza

Sono tornata pochi giorni fa da un’esperienza meravigliosa e arricchente, un Teacher training che aspettavo impaziente da tempo, e che riguardava una forma di Yoga chiamata Yin Yoga e di cui vorrei parlarvi oggi.

Lo Yin Yoga è una forma (non uno stile) di Yoga creato da insegnanti americani  quali Paul Grilley e Sarah Powers il quale si basa su concetti molto differenti da quelli cui siamo abituati normalmente quando sentiamo parlare di “yoga”.

Essa si basa sulla MTC ovvero la medicina tradizionale cinese e la filosofia taoista. La medicina cinese un po’ come le altre discipline olistiche considera l’universo attraverso le simmetrie e le relazioni in un sistema che considera un unicum integrato. Essa osserva le connessioni tra Macrocosmo (universo) e Microcosmo (uomo) , e l’uomo come Insieme.

La MTC parla di canali energetici chiamati Meridiani che scorrono lungo il corpo e che trasportano il QI, l’energia vitale.

Nel pensiero cinese la nascita del mondo viene rappresentata come un processo in cui, da un totale indifferenziato, si distinguono due opposti in movimento detti Yin e Yang, che danno vita a tutti i fenomeni.

Yin e Yang sono qualità opposte ma complementari, sono termini relativi utilizzabili per descrivere ogni cosa come le diverse pratiche yoga. In generale si puó definire come  Yin tutto ciò che è contemplativo, denso, pesante, profondo, oscuro, freddo, passivo, liquido come l’acqua, femminile. Yang invece è forza, luce, fuoco, movimento, leggero, superficiale, caldo, attivo, maschile. Tutti i tessuti del corpo sono una miscela di qualità Yin e Yang ma in particolare si ritiene che i muscoli  siano essenzialmente Yang mentre i tendini, legamenti, capsule articolari, fascia sono Yin. È proprio sulla base di queste considerazioni molto rilevanti che si distingue tra pratica di Yoga Yang e Yin.

Lo Yang Yoga è quello che è più comunemente praticato, lo Yoga della forza muscolare e della determinazione nel quale l’asana viene praticata con grande attenzione agli allineamenti fisici e con l’intento di stressare  e rilassare il muscolo velocemente. Si tratta di una pratica con ritmo e ripetizione del movimento.

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Lo Yin Yoga invece si concentra sul tessuto connettivo (il tessuto profondo del corpo) che per sua natura è plastico (quindi a differenza del muscolo si deforma e non torna “indietro” come il muscolo). Per poter agire direttamente su di esso è necessario stressarlo e rilassarlo con un’intensità bassa e attraverso un tempo lungo e continuato. È perciò molto utile ad esempio per gli atleti che tendono di norma a lavorare sul tessuto muscolare, ma a livello del tessuto connettivo sono molto rigidi.  Yin Yoga è uno spazio comodo da poterci stare ma non deve portare al completo rilassamento perché comunque deve esserci un intento, uno stress gentile del tessuto connettivo. Nello Yin Yoga si lavora con la muscolatura disattivata e senza porgere lo sguardo sugli allineamenti. In questo senso si rivelano molto utili (anche se non sono obbligatori) soprattutto per chi magari non è molto mobile, i tipici props dello yoga come coperte, mattoni, bolster, cinghie.

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Lo Yin Yoga è lasciare andare. Lasciare andare ciò che osserviamo di noi. È scivolare in profondità nell’ascolto del corpo che cerca con morbidezza la forma, è l’ascolto del sè senza avere fretta di arrivare chissà dove. È l’arte della gentilezza verso se stessi nell’ascolto del respiro che ci accompagna nell’esplorazione. È accettazione compassionevole del nostro Essere (corpo e psiche) volta a risvegliare le parti più Yin del nostro sé fisico, emozionale e psichico.

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Yin Yoga è un viaggio in grado di calmare le nostre acque tumultuose, riportandoci al Centro.

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